SARABAMBA: Maschere, Ironia e Rivoluzione

SARA e BAMBA ci raccontano la genesi del loro progetto musicale, SARABAMBA, nato da amicizia, creatività e feste clandestine.

SARABAMBA è il nome del progetto artistico queer nato nel 2022 dall’incontro di SARA e BAMBA; le maschere che indossano rappresentano una scelta ironica e simbolica per difendere l’anonimato nell’era dei social incarnando l’idea di ‘no gender, no identity’.

Con il collettivo ASTROFLUID, promuovono arte queer, inclusività e sicurezza nelle dancefloor, collaborando con artisti di spicco internazionali. Il loro stile unico fonde techno, italo disco ed electro, affrontando temi contemporanei con ironia. Con il nuovo singolo HORROR e un tour in arrivo, i SARABAMBA puntano a espandere il loro pubblico e lasciare un’impronta nella musica elettronica.

Il vostro progetto artistico si chiama SARABAMBA, unendo i vostri nomi con ironia.
Cosa rappresenta per voi questa fusione e come avete deciso di adottarla per il vostro progetto musicale?

SARA: Io e BAMBA ci conosciamo da molto tempo, dagli anni dell’oratorio per essere
precise. Lo scoppio della pandemia non ha fatto altro che rinsaldare la nostra amicizia.
Dopo qualche giorno di totale isolamento ci eravamo stancate di torte e ricette spericolate e quindi… ormai possiamo dirlo, vero?

Abbiamo iniziato a frequentare qualche party clandestino tra Firenze e Bologna. È in uno di questi che è arrivata l’illuminazione. Dovevamo unire la nostra creatività per dar vita a qualcosa di unico. La passione per la musica la condividiamo da sempre, quindi non è stato difficile lavorare assieme.

BAMBA: Ricordo ancora gli occhi illuminati di SARA quando sottocassa mi disse:
“dovremmo scrivere un pezzo e chiamarlo DOPPIA POMPA”.
La gestazione è stata lunga, perché nel frattempo sono nate mille altre idee. Alcune di
queste non hanno ancora visto la luce, ma lo faranno presto.

Le maschere sono una scelta distintiva nel vostro progetto. Oltre al lato ironico legato alle vostre mamme, cosa significa per voi l’anonimato in un’epoca così legata
all’esposizione dell’identità personale?

SARA: Hai proprio colto nel segno. All’inizio, l’idea di indossare le maschere è nata quasi per gioco. Pensa, le prime le ha cucite a mano mia nonna. Col tempo, però, ci siamo rese conto di quanto fossero un simbolo potente.

Da anni i social network hanno travolto le nostre vite, facendoci convivere con termini come deepfake, catfishing e sockpuppeting. Sono parole che raccontano un mondo in cui l’identità ha un ruolo chiave, ma è anche facilissimamente soggetta alle manipolazioni. In questo contesto, quella di coprirsi il volto non è solo una scelta estetica: è un modo per rivendicare l’anonimato.

Uno schermo contro il continuo saccheggio dell’io, spesso dato in pasto agli
standard estetici che vengono riverberati, per esempio, dalle app di incontri.

BAMBA: Nella cultura dei free party, (purtroppo sempre più bersagliata da insensate leggi ad hoc), il DJ ricopre un’importanza minima, tanto da non essere presente al centro della scena.
Questo fa sì che il ruolo fondamentale lo abbiano la musica e il senso di comunità
Il sound system diventa un vero e proprio totem.

Noi suoniamo quasi sempre in contesti diversi dai free party, ma ci piace portare questo
senso di uguaglianza con il pubblico, e lo facciamo attraverso l’emblema delle maschere.

Ci piacerebbe che le persone si immedesimassero in noi mentre suoniamo: sotto le
maschere potrebbe esserci chiunque di loro. Così tutt possono sentirsi parte della festa in modo ancor più consapevole.

Con Astrofluid e la vostra musica, date voce e spazio all’arte queer e al mondo
femminile. Mi parlate di questo progetto e di quali sfide e opportunità avete incontrato nel portare avanti questa visione inclusiva nella scena elettronica italiana?

SARA: ASTROFLUID è nato nel 2022. Sentivamo la necessità di creare un contenitore che ci rappresentasse e che ci permettesse di portare in scena la nostra musica. Col tempo l’abbiamo adattato in modo tale da rispecchiare la nostra visione del mondo e i nostri gusti musicali. Volevamo che fosse una cassa di risonanza per quelle categorie che storicamente non hanno avuto voce nel mondo della musica elettronica.

Chi organizza un evento ha tante responsabilità, in primis quella di creare una situazione il più possibile sicura. La sfida è quella di creare una dancefloor rispettosa e consapevole, ma gli habitué di ASTROFLUID sono già bravissimi da questo punto di vista!

BAMBA: Contemporaneamente ASTROFLUID ci ha dato la possibilità di portare in Italia
alcuni dei producer e DJ più interessanti della scena internazionale: penso a Piezo, già ben noto sia in Italia che fuori, ma anche a CRRDR, producer colombiano molto importante in questo momento. O a Vera Moro, protagonista del panorama underground belga.

ASTROFLUID ha girato moltissimo in questi pochi anni: Firenze, Bologna e Lecce, dov’è
stato accolto da Masseria Wave. Prestissimo arriverà anche a Roma.

I vostri brani, compreso il nuovissimo singolo HORROR uniscono sonorità techno, italodisco ed electro, affrontando temi contemporanei con ironia. Qual è il processo creativo dietro un vostro pezzo e come scegliete i temi da trattare nei testi?

SARA: Parte tutto dall’archiviazione di sketch, conversazioni o situazioni che viviamo con gli amici. Li raccogliamo durante feste o after, spesso nel salotto di qualcuno.

A volte, separatamente, ci dedichiamo a esplorare e descrivere uno stato d’animo, magari per esorcizzare la difficoltà di vivere in un mondo che appare sempre più complesso e distante. Il nostro ultimo brano, HORROR (Fluidostudio) ne è un esempio.

Il video della canzone è stato realizzato da Irene Montini e Rocco Gurrieri che con le immagini hanno saputo raccontare anche quello che le parole non dicono.

BAMBA: Parte sempre tutto da un testo, che è il frutto delle nostre esperienze e del nostro bagaglio culturale. Poi assieme ad Abo Abo, che ha un ruolo fondamentale nelle nostre produzioni, mettiamo a punto l’aspetto musicale.

Con un nuovo album in uscita e un’agenda piena di eventi, quali sono i vostri
obiettivi per il 2025 e quali messaggi sperate di lasciare attraverso la vostra
musica e i vostri dj set?

SARA: Prevediamo un 2025 davvero gustoso. Abbiamo già alcune date fissate sia in Italia che fuori. Ci piacerebbe riuscire a suonare fuori dall’Europa, ma soprattutto a Napoli, dove non siamo mai state.

BAMBA: L’album sicuramente sarà un bel traguardo, e non vediamo l’ora che sia ascoltato da tutt. Più che messaggi, sono sicuro che il disco riuscirà a trasmettervi il nostro mood. E che si amplierà la platea di coloro che si riconoscono un po’ nel nostro mondo. Le nostre sarabimbe sono già tante <3

Quali sono le influenze musicali con cui siete cresciuti?

SARA: Le prime feste a cui ho partecipato erano principalmente free party, caratterizzate da musica Goa. Col tempo, ho iniziato ad esplorare diversi generi di musica elettronica, senza mai perdere l’amore per la musica popolare e la disco degli anni ’80, fino ad arrivare anche a quella più contemporanea.

Bamba, invece, proviene da un background musicale più classico, essendo un’eccezionale clarinettista, e grazie a lui ho avuto l’opportunità di conoscere questo mondo. Gli sono molto grata per tutto ciò che mi ha insegnato.

BAMBA: Sono appassionato di tutto ciò che è il cantautorato italiano e francese. Ho una
grande passione per la musica classica e per il jazz, anche per questioni legate alla mia
formazione musicale.

Anche io ricordo con piacere le prime feste di musica elettronica. Furono una scoperta
sensazionale, un nuovo mondo da esplorare.

In un mondo dominato dai singoli, qual è l’ultimo album di cui vi siete innamorati?

SARA: Penso di parlare a nome anche di BAMBA se dico che Città Futura di Bassolino
forse è stata una delle scoperte più belle del 2024.

BAMBA: Concordo pienamente. Un altro che è uscito quasi alla fine dell’anno è New
Bianchini di Whitemary. La conoscevo già, ma con questa ultima uscita mi ha davvero
conquistato.

Photography & Styling: Irene Montini

Art direction: Irene Montini & Rocco Gurrieri

Full look: Francesca Scocco

Shooting dal video di HORROR